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L'intolleranza alimentare nel cane, sintomi e cura. La dieta ad esclusione

L'intolleranza alimentare è attualmente uno dei disturbi più diffusi fra i cani.

Se trascurata, può compromettere seriamente la salute e la qualità della vita del cane, degenerando in patologie croniche molto gravi. Per questo, ai primi sintomi "sospetti" è fondamentale portare il peloso in ambulatorio.

Solo il veterinario, infatti, è in grado di individuare la causa scatenante attraverso strumenti diagnostici mirati e di suggerire una dieta specifica in grado di nutrire il cane nel pieno rispetto della sua delicata condizione fisica.

 L'intolleranza alimentare nel cane, sintomi e cura. La dieta ad esclusione

I sintomi che rivelano un'intolleranza alimentare

Come accorgersi se il proprio cane è intollerante?

Prima di tutto, è necessario conoscere bene la distinzione fra l'intolleranza vera e propria e l'allergia alimentare. Spesso, infatti, le due condizioni vengono confuse fra loro, ritardando o addirittura inficiando la soluzione del problema con l'applicazione di una terapia inappropriata.

L'allergia alimentare viene scatenata da una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un principio nutritivo.

L'intolleranza, invece, è un disturbo che insorge quando l'apparato digerente del cane non riesce ad assimilare un particolare tipo di cibo o di sostanza.

Tra gli ingredienti più indigesti, in tal senso, ci sono i cereali: ecco perché gli alimenti specifici per cani intolleranti le cosiddette formule Grain Free ne sono solitamente privi.

Tale difficoltà viene rivelata da una sintomatologia molto ampia che può includere in tutto o in parte queste manifestazioni: irregolarità intestinale, stipsi, diarrea, vomito, meteorismo, addome gonfio e dolente, reflusso gastrico, letargia, stanchezza, prostrazione, affezioni urinarie.

Non assimilando correttamente i necessari nutrienti, inoltre, l'organismo resta privo di difese immunitarie e diventa vulnerabile a vari tipi di infezioni.

La dieta ad esclusione

Per individuare l'alimento all'origine dell'intolleranza, il veterinario sottopone il cane ad un test diagnostico semplice ma estremamente efficace: la dieta ad esclusione.

Per produrre risultati attendibili, il trattamento deve avere una durata minima di due mesi: in questo arco di tempo, il cane viene alimentato con una sola proteina, diversa da quella che assume solitamente.

In caso di miglioramento, la dieta prosegue con un "test di provocazione" che consiste nella somministrazione dell'alimento "sospetto".

Se tale alimento provoca la ricomparsa dei sintomi, è sicuramente la causa dell'intolleranza: l'alimentazione del cane, da quel momento in poi, dovrà quindi escluderlo rigorosamente.